Inaugurazione della mostra negli spazi della Conserveria Pastis, Piazza Emanuele Filiberto 11 _ Torino _ 15 Ottobre dalle 17.30

“Quello che sta a cuore al mio Marco Polo è scoprire le ragioni segrete che hanno portato gli uomini a vivere nelle città, ragioni che potranno valere al di là di tutte le crisi. Le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni d’un linguaggio; le città sono luoghi di scambio, come spiegano tutti i libri di storia dell’economia, ma questi scambi non sono soltanto scambi di merci, sono scambi di parole, di desideri, di ricordi”.

Italo Calvino

Pubblicato nel 1972, “Le città invisibili” è tra i romanzi più celebri di Italo Calvino. La narrazione si basa sul dialogo fra Marco Polo e l’imperatore Kublai Khan che domanda all’esploratore di descrivergli le città del suo immenso impero.
L’immaginario letterario di Calvino è il punto di partenza di questa reinterpretazione artistica, un viaggio a ritroso nella memoria che si muove in uno spazio geografico mentale fatto di ricordi, dejà-vu, impressioni e immagini istantanee che appaiono e scompaiono come frammenti invisibili ma non per questo meno reali.

I fotomontaggi e le parole sono cartoline spedite dal futuro dove il dialogo visionario tra due viaggiatori, il fotografo e la giornalista, si trasforma in una meditazione distopica sulle città, il passato che ritorna presente, la  globalizzazione delle diversità e le altre contraddizioni di una società contemporanea in cui oltre la metà della popolazione mondiale di otto miliardi di abitanti vive in ambienti urbani, megalopoli gigantesche dove (come già profetizzato da Calvino) è l’essenza dell’essere umano a diventare sempre più invisibile.

Fotomontaggi – Bruno Zanzottera
Testi – Marta Ghelma e stralci di “Le città invisibili”
Progetto grafico – Jacopo Maggioni